lunedì 9 aprile 2007

Classica gita di Pasquetta...

Sì alla tradizione non si può rinunciare. Anzi da così lontano sono proprio alcune tradizioni che ci aiutano a mantenere come dire la nostra "identità"...

C'abbiamo messo un po' prima di uscire di casa, ma alla fine la giornata era troppo bella per non fare qualcosa. E così ci siamo decisi per una delle spiagge che preferiamo.
A mezzogiorno siamo riusciti a caricarci tutti in macchina... che non è poco... direi...

Sulla strada abbiamo trovato un banchetto che vendeva i fichi. Nel senso che c'era solo il banchetto con i sacchetti dei fichi e l'honesty box... in cui infilare i soldi dell'acquisto.
Fantastico! Ho dovuto fotografarlo perchè non mi sembrava vero...


Quando siamo arrivati a Pakiri il colore del cielo era uguale a quello del mare e come sempre Pakiri sembra surreale. Mozzafiato. Pakiri è un sogno. La sua sabbia è bianca e finissima. E' immensa. Non so ancora dove inizia e dove finisce... sembra scivolare nell'orizzonte... sembra sciogliersi nel mare...
Qui il vento è costante e le onde anche, ma il bagno è stato piacevole. Rotolarsi tra le onde (non troppo alte ovviamente) ha un sapore di infanzia... di scivoloni e bevute... di risate non contenute. Fare il bagno con le onde ha un non so che di ... ancestrale... si urla perchè il mare copre ogni parola e urlare e ridere sono un tutt'uno ... con il mare...
Siamo stati fino al tramonto e credo che sia l'ora più bella anche se èè difficile da dire...
In un posto così bello ... esiste un'ora più bella?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Noi la giornata di Pasquetta l'abbiamo trascorsa nel parco del Ticino, che fino in Astrualia (e magari anche in N.Z.), è conosciuto come il "fiume azzurro". Abbiamo evitato le zone turistiche di Sesto Calende, Castelletto Ticino, o più a sud quella di Castelletto di Cuggiono, scegliendo una zona poco affollata ed esclusivamente pedonale e ciclabile, dove il Villoresi, il Naviglio e il grande fiume si affiancano. Il cielo è di un azzurro, come solo in primavera può essere, c'è profumo d'erba appena tagliata e visto che siamo in aperta campagna anche di natura, che il nostro olfatto ormai saturo di "sanitizzazione" riconosce subito. Qui il Naviglio è splendido, trasparente e limpido. Abbiamo seguito il suo corso a piedi per un lungo tratto. C'è una fattoria immersa nel verde, con mucche, cavalli ed altri animali, ed un anziano signore che porta a spasso s'un calesse dei bambini (forse i suoi nipotini). Siamo rimasti fin che il sole era caldo, rilassandoci a contemplare questo piccolo pezzo di paradiso immezzo al mondo. Sembra impossibile che a pochi chilometri da questo posto d'incanto ci sia tanto traffico (te lo ricordi vero?), già il traffico che tanto vogliamo eliminare ma al quale nessuno può/vuol rinunciare. E allora siamo saliti in macchina e siamo tornati a casa, ancora carichi di serenità, profumi e silenzi che solo in alcuni luoghi si possono trovare.