domenica 27 maggio 2007

Autunno fiorito...qui...

Sì, sembra incredibile, ma siamo in autunno. Stiamo cercando di adattarci a questo sconvolgimento stagionale. Dunque siamo a maggio ed è autunno. Fa un po' più freschino rispetto all'estate. Ovviamente! Ma diciamo che durante le ore più calde della giornata ci ritroviamo a maniche corte e con i sandali perchè ci sono anche 25°. Poi la temperatura verso le 4 comincia a scendere e alle 5.30 il sole comincia a tramontare. E poi l'aria si fa fresca e di quell'umido marittimo tipico delle isole. Sì, dunqe, dicevo che la mattina fa freschino e poi la temperatura sale, ma il bello è che di alberi gialli o rossi... ,che perdono le foglie, ce ne sono ben pochi. Il verde è sempre verde. Qualche foglia si ingiallisce, ma non come in Italia... dove tutto è giallo o rosso... e ad un certo punto le foglie cadono e a quel punto sai che è proprio inverno...
Dobbiamo ancora capire bene come sarà l'inverno, però questo autunno qui mi lascia davvero perplessa... le aiuole sulle strade sono fioritissime di papaveri e fiori...

E quando ci passi di fianco con la macchina è un piacere vedere tutti questi fiori coloratissimi e curatissimi...



Poi non ho resistito ed ho fotografato anche i fiori che abbiamo in giardino ... di tutte queste piante che continuano a fiorire. Sembra che i fiori e le piante con fiori abbiano una doppia fioritura durante l'anno. Perchè questi fiori erano già in fiore in questa primavera... se non ricordo male...



I miei bambini dicono che questo qui sotto assomigli ad un uovo fritto... non ho assolutamente idea di come si chiami...


Poi c'è la classica lavanda che è tutt'intorno al nostro giardino... ma il bello è: che è ancora fiorita e mentre la stavo fotografando ho scoperto un cespuglietto di fiorelline bianche...in fiore... Dunque è maggio, ma siamo in autunno... evidentemente alle rose... non interessa... sanno che è maggio e fioriscono...ovunque siano!!!

Poi ci sono queste bellissime violette... sono piccolissime... sono nascoste in un angolino del nostro giardino. Le ho scovate e ho cercato di proteggerle dai bambini. Delicatissime e profumatissime... Tra l'altro ho scoperto che si possono anche mangiare... con l'insalata...




mercoledì 23 maggio 2007

Inverno, spiaggia e Champagne...

Siamo partiti domenica alla volta di una nuova spiaggia. Io i bambini e i nostri amici americani e qualche altra bambina loro amica. Era il compleanno di C e abbiamo deciso che sarebbe stato carino passarlo sulla spiaggia a fare un pic-nic... Ero contentissima! Una nuova spiaggia da scoprire... un luogo ancora inesplorato!



Bethells beach o Te Henga (che in lingua Maori significa sabbia) è un'altra spiaggia sul Mar di Tasmania di cui assolutamente non conoscevo l'esistenza! Una spiaggia di quelle tipo Muriwai...
con il vento che ti travolge, la sabbia nera luccicante e un mare impetuoso...che come al solito mi lascia senza parole. Ti toglie il fiato. Le parole fanno fatica ad uscire, perchè qualsiasi parola sembra banale di fronte a tanta natura... Forse è perchè non ci sno abituata. Non sono abituata a questi spazi, a questa forza che la natura acquista in questi luoghi. Sembra che il vento carichi il mare che carica il vento che carica il mare che carica il vento che carica il mare... e così sempre di più sempre di più.... finchè ti devi girare... non riesci più a guardare... è troppo, ti dici, è troppo!

Ho fatto solo alcune foto perchè la sabbia cominciava ad entrarmi dappertutto tanto è fine e ho avuto paura che arrivasse anche alla macchina fotografica... quindi non ho una foto solo della spiaggia immensa... ma rimedierò...
Dunque dicevo che era il compleanno di C e abbiamo festeggiato così: Mare, vento, spiaggia e Champagne!!!
Tanti auguri C!
Happy Birthday C!

lunedì 21 maggio 2007

La rossa e il Crèche...


Ci sono passata davanti tante e tante volte. Questa casetta che sembra uscita dalla favola di Holly Hobby... avete presente? Bambini con mamme uscivano ed entravano. Bambini anche molto piccoli...anche in carrozzina! Mah? Ad un certo punto mi sono decisa. Sono entrata. E mi si è aperto un mondo. Ancora!!! Una casa dalle mille sorprese. Mamme che fanno la maglia e che ne so finiscono il loro ultimo lavoro di scrapbooking. Un angolo con 1000 informazioni su corsi e serate per mamme, papà... famiglie. Poi da una porta lasciata un secondo aperta arrivavano delle voci. Tante voci di bambini chiaramente.
Sono entrata e come dicevo prima mi si è aperto un mondo...



All'inizio pensavo fosse un nido. La parola crèche non mi diceva molto. Poi mi sono guardata un po' intorno e l'età dei bambni mi ha confuso parecchio. Non c'erano solo bambini molto piccoli, anche in carrozzina, ma bambini che avranno avuto tre o quattro anni. No, non mi era per nulla chiaro! Poi c'erano sì le cosidette educatrici che avevano la maglietta tutte uguali, ma mi sembrava ci fossero anche delle mamme normali che aiutavano.



All'ingresso c'era una persona che mi ha accolta e ha risposto alle mie 550.000 domande... potete immaginarvi?? Si è presa un po' di tempo. Sempre molto gentilmente, mi chiesto se potevo aspettare un attimo che avrebbe finito una cosa e pi mi avrebbe dedicato il tempo necessario. Io intanto sono andata un po' in giro a fotografare l'ambiente... ed ecco cosa ci ho trovato...

MARTELLI....VERI!!!


GIOCHI CON L'ACQUA...

Sì che poi ai bambini viene permesso di giocare con l'acqua con qualsiasi tempo... che faccia caldo, che faccia freddo... va bene tutto...e vabbè si tempreranno... oppure si ammaleranno... però intanto si sono divertiti...




Questi invece sono alcuni della struttura giochi esterna... oltre alla sabbiatoia, alla casa sull'albero, al trampolino... e via così!




Dunque innanzitutto la parola Crèche è di origine francese e significa "infant bed". Diciamo che le interpretazioni possono essere davvero molte, ma la cosa fondamentale è che qui in Nuova Zelanda il Crèche è un luogo dove le mamme possono lasciare o semplicemente giocare con i loro bimbi da 0 a 5 anni (dopo poi andranno a scuola). In che senso "lasciare"? Ed è qui che viene il bello. E' qui che quando Claire mi ha spiegato non mi sono più sentita un'extraterrestre. E' a questo punto che mi sono detta: allora esiste!!! Sì perchè quando ero in Italia e domandavo in giro se ci fosse in giro un posto dove potevo lasciare il mio bambino per una o due ore, per andare dal dottore, o dal parrucchiere, in palestra, in piscina, o semplicemente perchè avevo bisogno di tirare il fiato... beh me le ricordo le facce... me le ricordo sì! Tutti mi guardavano come se fossi un'extraterrestre!! Il pensiero era: che razza di domanda?? Cosa può voler mai dire? E ... tadà ... invece un posto così esiste!!! ESISTE!!! ESISTE!!! Sì certo direte voi ... in Nuova Zelanda...ok dirò io... ma sarà mica il Burundi... no scusate, è un paese occidentalizzato e culturalmente vicino all'Italia... o no?

Beh dunque. Ti iscrivi. Lasci i tuoi dati e quelli del bambino che vuoi iscrivere. La filosofia è che per 1 giorno alla settimana puoi prenotare il posto(se devi andare dal dottore, se devi andare dal parrucchiere...o a casa a dormire!), poi per gli altri giorni telefoni la sera prima e poi ti richiamano la mattina presto e ti dicono se il posto c'è o non c'è. Per un massimo di tre giorni alla settimana. Ci sono 3 educatrici diplomate fisse e 2 aiutanti. Come genitore devi fare almeno un giorno al trimestre come aiutante e quel giorno lì ti viene dato un buono da usare per il tuo bambino o quel giorno lì il tuo bambino non paga. Oltretutto questa Community House (casa della comunità) fa anche dei corsi per le mamme al mattino. Tipo come dicevo prima le mamme che fanno la maglia o finiscono il loro scrapbook... beh quelle mamme lì che fanno quella classe non pagano il crèche. E si divertono pure!!! Il prezzo a sessione dalle 9 alle 12 è di 9 dollari (4,5 euro), se prendi un carnet di 10 sessioni ti fanno pure lo sconto.
http://www.highburyhouse.org.nz/



Oggi Martedì 22 maggio faccio un post scriptum al post... fa ridere, ma dunque volevo dire che oggi M è andata al crèche e quando sono uscita un'educatrice mi ha detto: Have a good escape!
Mi sono messa a ridere e l'ho ringraziata, ma dentro di me quella frase mi ha fatto davvero pensare...

mercoledì 16 maggio 2007

Bagni e famiglia...

La prima volta che sono andata ad un centro commerciale non ho notato grosse differenze rispetto a quelli italiani. Forse un po' meno gente... ovviamente... forse un po' più di panchine (ma anche da noi ci sono)... forse che so un po' più di spazi per i bambini... ma per il resto niente di che. Diciamo che ad un certo punto sono andata in bagno e devo dire che l'unica cosa che mi ha colpito moltissimo è stato questo cartello all'ingresso del bagno sia degli uomini che delle donne ...



Cosa vorrà mai dire? Ho aperto la porta incuriosita e tadà... mi sono trovata davanti ad un bagno come questo... oltre a tutti gli altri "normali"...



Troppo bello! Ho dovuto fotografarlo, perchè non ci potevo credere. Non potevo credere ai miei occhi. Questo è il sogno "represso" di ogni bambino. Quante volte hanno sognato di poter fare tutto insieme alla loro mamma? Io è da quando sono mamma che i miei bisogni sono diventati una cosa assolutamente pubblica. A parte la porta che "deve" rimanere aperta, ma in ogni caso ... quando la mamma manca dalla vista la si cerca e dopo aver cercato dappertutto la si cerca in bagno. Si apre la porta e le si parla del più e del meno o semplicemente la si guarda. Come fa la piccola M. Apre la porta e dice "Mamma guado" e si sdraia per terra davanti a me... mi fa tenerezza ... ma diciamo che la mia intimità in certi momenti è praticamente sparita...

Dunque quindi quando mi capita di andare al centro commerciale con i bambini non mi preoccupo più dello sporco o dei bagni troppo stretti per entrarci in due...La si fa insieme... fine della storia! Ve lo immaginate! E' davvero spassosissimo!

E dopo ovviamente ci si lava le mani... nel lavandino solo per i bambini....


I bambini sono importanti! Ai bambini bisogna dare spazio. Lo spazio giusto per esprimersi e per sperimentare ... sperimentarsi ... per crescere sicuri di loro stessi. Sicuri di poter fare in questo mondo. Se le strutture non rispettano i bambini... come possono capire i limiti e le loro forze?

martedì 15 maggio 2007

Cuoche dell'altro mondo

Ragazzi.... non ho resistito!!!
Io e la mia amica Alex... che alcuni di voi conoscono... abbiamo unito le nostre "forze"... e tadà!
Ecco a voi il nostro new born... food blog:


Visitateci e... mangiateci... ooopsss godete delle nostre fantastiche ricette!

domenica 13 maggio 2007

13 maggio 2007 - Festa della mamma

Oggi è la festa della mamma...
non mi aspettavo nulla, davvero... vai a sapere se in Nuova Zelanda fanno i lavoretti per la mamma o no... chissà? In fondo la festa della mamma a me è sempre sembrata legata alla Madonna e quindi laicissimi come sono qui, soprattutto nelle scuole, non avrei mai pensato ad un pensierino. Anche se le avvisaglie c'erano. Nel senso che in giro si vedevano i regalini per Mother's Day, ma sinceramente non mi aspettavo nulla.
E invece eccoli qui i miei tre campioni ... diciamo campioncini...

R ha fatto il fiore a scuola, M il biglietto con i brillantini e M piccola la cornicetta con la pittura a dita (più o meno). Ero commossa e felice felice felice!!! Lo so che forse è una festa commerciale... però dopo questo periodo strano è stato bello ricevere questo regalo. Grazie campioni! E ... intanto R ha perso il suo quarto dente! E vai!

giovedì 10 maggio 2007

Tempo...o...o...

Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso come un lino a sventolare.

C'è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.
C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate.

C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.

È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.

C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata la sua fotografia.

C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo da molto lontano
è il tempo che è finalmente o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai accanto a te nuovamente
mano alla manoche buffi saremo
se non ci avranno nemmeno avvisato.

Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare.
(Ivano Fossati)


La Tina mi ha scritto questa mail così...
le ho chiesto se potevo mettere la sua lettera nel mio blog.
Già perchè è da quando me l'ha scritta che ci penso...
Oltre a pensare tanto a lei che sento molto vicina nonostante la distanza, penso a questo tempo... ai nostri bimbi... a quanto a volte sia dia per scontato tutto e come si voglia sempre di più sempre di più... senza ricordarci di un tempo sognato che bisognava sognare...


Ciao Mari,
ho letto quello che hai scritto sul blog, il tuo articolo per l’Uovo, ed è molto molto bello.
Mi sono rispecchiata moltissimo in quello che hai scritto, nelle sensazioni, nelle paure.
Penso che ogni mamma abbia provato le stesse cose che hai descritto.
Ho sorriso quando parlavi della mancanza della doccia o della voglia di lavarsi i capelli, sapessi quante volte mi è capitato.
L’odio per i propri figli in determinate situazioni è una cosa che sembra orribile, ma penso sia umanissima.
La sensazione di trovarsi al limite, una crisi di pianto perché hai la sensazione che la testa ti stia scoppiano, eppure continuano a chiamarti o a piangere o a prenderti a calci e pugni perché non vogliono fare una cosa o vogliono farne un’altra…a chi non è capitato.
La testimonianza che posso dare io, poi vedi tu sei vuoi condividerla con altri, è quella di una mamma un po’ speciale, non credo unica, purtroppo, ma per fortuna rappresentativa di una minoranza.
E’ la testimonianza di una donna che ha la vita spaccata in due, c’è il prima e c’è il dopo.
Qualsiasi cosa succederà in futuro, ci sarà sempre il prima e il dopo…e il prima non tornerà mai più.
Tutto è cambiato, tutto ha un altro senso, un senso che ho faticato a capire, ma che alla fine ho trovato.
E gli occhi con i quali vedo le mie figlie, la mia vita, il mio essere mamma non sono più quelli che hanno guardato la mia vita prima del 21 dicembre.
La mia vita è più difficile di prima, dal punto di vista pratico. Sono più stanca, debilitata, impaurita, anche terrorizzata.
Ma tutto ora è più facile nei miei rapporti, nei miei affetti.
Io non ho più ombre, non ho più depressione, non ho più odio, non ho più rancore. Non è facile da credere, ma è così.
Faccio fatica come prima in certe situazioni, ma un attimo prima di lasciarmi prendere dallo sconforto scatta qualcosa che mi fa sorridere e mi fa provare un’immensa gioia ad essere lì a discutere con la mia figlia più grande o cercare un modo per far smettere di piangere la più piccola.
Tutto ha un senso. Prima mi deprimevo, pensavo che gli altri avessero più di me, che qualcuno fosse più fortunato.
Oggi so di avere tutto, di avere ancora tempo. Tempo. Quanto ancora? Non lo so, un anno, cento anni. Non lo so.
Ma ho ancora tempo. Anche prima, certo. Ma prima non lo sapevo, lo davo per scontato.
Oggi ho tempo per amare le mie figlie, per crescerle, per insegnare loro un sacco di cose, per dare loro delle tradizioni, dei ricordi. Ricordi. Tanti ricordi. Foto, filmini, gite, giochi fatti insieme, storie sulla famiglia, vacanze al mare.
Sono piccole, ma vorrei che ricordassero tutto, vorrei che sapessero già tutto di me, della loro famiglia.
Tempo. Tempo per renderle autonome, forti, per insegnare loro a farcela. Tempo.
Pensiamo di avere tutto il tempo del mondo. Ma qualcuno mi ha fatto un regalo. Mi ha fatto capire cosa succede quando il mondo finisce. E io ho capito. Tutto è stato molto chiaro. Questi mesi sono stati i più intensi della mia vita.
I più intensi della vita di una mamma, che deve fare la mamma sapendo che tutti i giorni deve lasciare qualcosa nelle proprie figlie: un ricordo, un insegnamento, un bacio, una carezza.
Un mamma che deve vivere al massimo, per la quale le ombre non possono più esserci perché ha avuto la fortuna di capire cosa sarebbe la sua vita senza discussioni, senza stanchezza, senza capricci…e non le è piaciuto.
Non riesco neanche adesso a leggermi un libro o a farmi una doccia…certo, non ho più il problema di lavarmi i capelli, ma ho la casa più in disordine di prima e spesso non riesco a rispondere neanche ad una mail, ma ho una grande gioia dentro ogni giorno che sveglio le mie figlie.
Prima ero tutta contenta se dormivano un po’ di più in modo da riuscire a fare un po’ di cose, ora sono io che le sveglio, per vedere il loro faccino e cominciare la giornata insieme a loro.
Tempo. Non so quando Dio abbia deciso di darne a questa mamma, ma ho capito che tutto il tempo che questa mamma desiderava per sé non vale un minuto del tempo passato a rotolarsi per terra con le proprie bambine.
Grazie Tina...sei grande!
Grazie Tina...

martedì 8 maggio 2007

L'Uovo, l'amore e l'ombra...



E' stato deposto l'Uovo...
Il giornale di mamme della Casa di Maternità "La via lattea" per cui scrivo con immenso piacere da qualche anno. Gli argomenti sono sempre tutti inerenti la maternità ed è bellissimo il confronto che nasce tra mamme. Mamme con diverse esperienze. Mamme con più figli. Mamme con figli più grandi e mamme con figli più piccoli. L'Uovo è davvero un manifesto speciale e prezioso. Tutte le mamme dovrebbero leggerlo. Almeno per non sentirsi troppo sole... e forse anche un po' incomprese... (credo succeda a tutte...a volte...).

L'utimo numero dell'Uovo è stato deposto qualche giorno fa.
Il suo titolo è: "Il lato oscuro"
Non è stato facile. Non è stato facile raccogliere testimonianze. Neanche per me è stato facile guardarmi dentro. Interrogarmi sull'esperienza di essere madre. Scavare nell'intimo fa male. Non c'è dubbio. A volte penso quasi di vergognarmi di scrivere quello che veramente ho avuto dentro in certi momenti, ma nello stesso tempo penso che sia giusto scriverne e divulgarlo. A volte credo che si finga troppo e poi... e poi... si esploda. O forse è solo la mia esperienza?
A volte credo sia difficile accettare la nostra "imperfezione"...
Nella redazione sono arrivate delle nuove mamme e il confronto con le "vecchie" mamme c'è stato: sì eccome! Questa volta forse più di altre. L'argomento non era per niente facile e forse andava a toccare delle parti molto molto sensibili del nostro intimo, dei nostri vissuti.
Quel lato oscuro che esiste.

Qui di seguito il mio pezzo scritto qualche mese fa, ma sempre così "attuale"...

Anche ieri è venuta fuori l’ombra che è in me…
Sì dentro di me esiste un’ombra… ha un’altra voce… parole cattive e rabbia a non finire…
Si cela nell’intricato meandro del mio cuore e della mia anima… dentro di me…
Ho capito che esiste e ho accettato che esista (o forse ci sto ancora solo provando?).
Esce quando le mie difese si abbassano. Quando il mio controllo su di essa scioglie le briglie. Di solito quando la stanchezza è a dei livelli indescrivibili e c’è qualcuno dei bambini che continua a chiedere di più di più di più… sempre di più. L’ ombra ce l’ha con loro. Li odia. Sì li odia proprio.
L’ ombra esce quando il limite viene superato. Loro forse non capiscono quand’è il limite… o forse vogliono solo capire qual è il limite. O forse farti capire qual è il limite.

La prima volta che è uscita allo scoperto ricordo che R era piccolissimo. Si svegliava continuamente di notte e di giorno era sempre attaccato al mio seno. Era l’unico modo per farlo dormire un po’… poi si risvegliava e tutto ricominciava. Ero sempre io ad alzarmi… Ero io ad avere il latte per lui. Ero l’unica persona ad essere giusta per lui. Tutti me lo dicevano ed io nel mio inconscio volevo che fosse così. Di notte ero io. Di giorno ero io. Non c’era nessuno. Nessuno.

L’ ombra si nutre anche di questo. Di aspettative deluse. Di sogni infranti. Di solitudine. Di cibo. Di rabbie inespresse. Di dolori incompresi. Di notti insonni. Di docce non fatte. Di capelli sporchi. Di pubblicità televisive. La mia ombra si stava nutrendo di tutto questo. Ce l’avevo dentro. Una notte, me lo ricordo benissimo, all’ennesimo risveglio è uscita. Ha fatto sentire la sua voce. Nel buio della notte.
A fatica l’ho controllata.
Poi sono rimasta sconvolta. Sono rimasta sconvolta per giorni. Non capivo. Credevo di essere un mostro. Ed in quel momento lo ero davvero.

Dunque ero un mostro? Eppure quanto amavo il mio bambino…!
Eppure dentro di me c’era un’ombra che lo odiava. Che non poteva più sentire il suo pianto e che non voleva essere più al centro delle sue attenzioni.
Quell’ ombra era uscita e quindi c’era. Esisteva dentro di me ed io la nutrivo con la mia rabbia. Si nutriva della mia stanchezza… delle mie forze stremate. Delle mie aspettative deluse nei miei confronti e nei confronti degli altri. Della mia solitudine.
Cosa potevo fare per controllarla?
Dovevo lavorare su me stessa?
Sfogare un po’ della rabbia… magari in un cuscino… o rompendo dei piatti?
Trovare un po’ di tempo per me …difficile. Ma molto più difficile… accettare che Riccardo fosse accudito a volte da qualcun’ altro… che qualcuno magari gli desse un po’ di frutta e mi lasciasse 1 o 2 ore per riposare… piuttosto che arrivare allo stremo delle forze e non essere più in grado di accudirlo. Per poter dare bisogna a volte prendere… altrimenti non si ha più niente da dare.
Dovevo lavorare anche sulle aspettative sugli altri e su me stessa… su questo sto ancora lavorando… chissà che un giorno…

E nonostante questo lavoro … l’ ombra esiste…

Ieri di nuovo è uscita. M (la mia seconda) faceva dei capricci assurdi e svegliava M (la più piccola) che era stata malata. Le mie notti erano state insonni per circa una settimana. Marianna si era addormentata finalmente e Margherita sembrava davvero la volesse svegliare nel bel mezzo della notte.
L’ombra ha fatto sentire la sua voce… ed ovviamente le bambine si sono svegliate tutte e due.

Oggi piangevo piangevo piangevo non facevo altro che piangere. Perché non sono riuscita a controllarla. Perché dei bambini piccoli non dovrebbero sentire la mamma trasformarsi così…(o forse si?). Perché quando succede mi sento una cattiva mamma che non ama i suoi bambini… mi sento di aver sbagliato tutto e di essere tutta sbagliata…Cattiva cattiva cattiva.
Di solito provo poi a spiegare loro che quando la mamma è stanca fa fatica a fare tutto quello che vogliono loro. Oggi non so cosa farò. Sembra che le bambine c’abbiano dormito sopra e che non si ricordino di nulla. Ma il loro inconscio ha registrato tutto, lo so.
L’ ombra è in me. L’ ombra è una parte di me. . Non so quanto io riesca ancora ad accettare la sua presenza … ma so che c’è e che si nutre di tutte quelle frustrazioni e limiti … che sono comunque umani … ma che alla fine spesso si accumulano giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno… come un lavandino pieno che alla fine straborda…

Ora credo che i bambini siano davvero dei grandi maestri. Che la maternità porti con sé un lato assolutamente magico e divino, ma anche un’ombra sconosciuta da dover affrontare.
I bambini ti insegnano delle cose su te stessa che senza di loro non avresti mai e mai imparato. Ti fanno davvero vedere i tuoi limiti e le tue debolezze. Ti insegnano che nella luce dell’amore ci sono anche l’ombra e i dolori. E che tutto ciò fa parte della vita e dell’essere umani...

Ma nascondere la difficoltà di avere e crescere dei figli fa parte di questo modus vivendi, di questa società che ci vuole tutte belle magre riposate e di successo? Se sono in difficoltà allora ho fallito, sono una fallita, mi credono una fallita? È forse perchè guardiamo così tanto la televisione e la pubblicità, invece che guardarci dentro? Poi i bambini crescono e le difficoltà diminuiscono… O cosa? Qualcuno mi risponda.

domenica 6 maggio 2007

sorelle ancora e ancora...


Tra sorelle esiste un legame di sangue. Tra sorelle esiste un filo che trascende cieli e tempeste, vento, pioggia, sole, ombra. Tra sorelle esiste un mondo da condividere, che non basta mai. Tra noi sorelle esiste una fiducia intrinseca e un'amore che ... a volte mi sembra appena sbocciato e fragile come un bocciolo e a volte mi sembra sia lì da sempre...forte come una roccia di millenaria memoria . Tra sorelle non servono molte parole ... basta una foto per ricordare e stare bene come se si fosse abbracciate strette strette vicine vicine...


sabato 5 maggio 2007

saluti...ancora...saluti

S è partita e l'abbiamo accompagnata all'aeroporto. I saluti sono sempre qualcosa di speciale. C'è un rituale intrinseco quando accompagnamo qualcuno all'aeroporto. Si parcheggia la macchina, si cerca il carrello per le valige. R e M si siedono insieme alle valige e M invece vuole un carrello tutto per sè e si siede da sola davanti come se fosse su una barca e lei il capitano. Andiamo al check in e aspettiamo che tutte le procedure siano completate. Di solito abbiamo sempre una certa ansia da "peso"... bagagli troppo pesanti nonostante un lavoro di "sfoltimento" di alcuni giorni. Finito il checkin si prende l'ascensore e ... si sale al piano di sopra e si va a mangiare ... tadà... il sushi!!!Salmone e tonno per i bambini, zuppa di miso e variazioni sul tema per noi grandi. Si mangia, si cerca di allentare la tensione da saluto... e ci si racconta un po' la rava e la fava. Quando poi arriva l'ora della partenza andiamo tutti insieme fin dove è possibile arrivare, ovvero appena prima dei controlli. Lì ci si deve salutare. Lì si vorrebbe dire "ancora un minutino" si vorrebbe che quel tempo si dilatasse per essere più pronti al distacco. Ma non si è mai preparati al distacco.

A noi che rimaniamo rimane una certa amarezza, ma anche tanti tanti ricordi stupendi . Si riprende la macchina e di solito è difficile parlare. Per un po' non si dice nulla. Si arriva a casa e si riparte; un po' spossati e con il cuore un po' a pezzi...ma carichi di tutte quelle emozioni vissute insieme!

mercoledì 2 maggio 2007

risate e tradizione...

Oggi va un po' meglio.
Il buio dei giorni scorsi comincia a diradarsi e sento, vedo la luce arrivare di nuovo. Ho passato dei giorni scioccata a non parlare. Non avevo parole per la tempesta di cose e di emozioni che mi stava travolgendo. Non c'erano parole. La situazione parlava da sè. Ora sento la tempesta ancora dentro di me, ma ho come ritrovato la forza di farmi trasportare...




Ho ricominciato a parlare anche con le mamme della scuola, che comunque sono molto carine e sempre disponibili. Non si può dire niente: i neozelandesi sono praticamente tutti gentilissimi... Lo so lo so che non dovrei generalizzare, ma non mi è stato ancora possibile trovarne uno scortese e maleducato. Davvero! Comunque c'è sempre l'eccezione... ma perchè poi? Magari è così... e basta!
Oggi poi mi è successa una cosa buffissima e devo proprio raccontarla perchè mi ha fatto davvero ridere e se ci penso rido ancora ...
Ho invitato un bambino coreano a casa nostra per fare merenda. Io e la sua mamma ci siamo date appuntamento con la macchina davanti alla scuola. Ci hanno seguito fino a casa. La mamma fa scendere dalla macchina i due bambini: il compagno di R e la sorellina. Ravana un po' nel bagagliaio e poi tutta contenta si avvicina a me con un pacco enorme di cartaigenica dicendomi con dolcezza e fermezza: "This is for you" allungandomi l'enorme pacco di cartaigenica. Vi assicuro che ho fatto fatica a trattenermi e stavo davvero sbudellandomi dal ridere!!! Le rispondo: "Oh, don't worry" come per dire "non disturbarti di carta igenica ne ho abbastanza a casa". Lei mi guarda seria e dice che è tradizione in Corea portare la cartaigenica come regalo quando si è invitati a casa di una persona nuova. Io seria le rispondo :"Thank you, it is very useful!". Ragazzi, ho dovuto cercare di non pensare più a quella figura esile esile che con serietà e fermezza mi porgeva quell'enorme pacco di carta igenica ... se mi azzardavo soltanto minimamente a pensarci mi sganasciavo dalle risate!! Chissà quale significato può avere? Non ho osato chiederglielo. Mi sembrava una cosa così da ridere che... in quel momento non ho avuto la prontezza di approfondire... ma indagherò e vi farò sapere!


martedì 1 maggio 2007

un mazzo di fiori ... da qui ...


Un'amica speciale mi ha regalato dei fiori... telematici per il mio compleanno. Mi ha regalato de magnifici ciclamini e anche degli incantevoli girasoli.
I suoi fiori ed i suoi pensieri mi hanno scaldato il cuore.
Questo cuore un po' a pezzi.

Vivo un addio dopo l'altro ed ogni volta c'è tanto tanto dolore.
Il mio cuore è in pezzi ed ognuna delle persone che mi hanno salutata si sono prese un pezzo del mio cuore. Con tanto amore gliel'ho regalato, perchè lo portino sempre con sè. Perchè anche a milioni di chilometri non si dimentichino del nostro tempo insieme, del suono delle nostre risate e del calore dei nostri abbracci. In tutto questo il dolore del distacco è cupo sì e mi sale dalla pancia(una specie di nodo stretto stretto), ma contemporaneamente provo la dolce sensazione che un pezzo di me sia sempre con loro. Magari in una tasca o in un cassetto o in un quaderno o in una foto o, se sarò fortunata, proprio nel loro cuore.

Non è facile, a volte, vivere i propri sogni. Richiede un'energia che non credi di avere più...
Ci sono dei momenti in cui la vita, l'universo o Dio sembra abbia il potere di trasformare i sogni in in incubi e poi ancora in sogni e poi ancora in incubi e poi ancora in sogni... e via così...

In questi giorni ho avuto dei momenti in cui non sapevo se farmi prendere dal panico o lasciare che le cose facessero il loro corso... Ovviamente le cose stanno facendo il loro corso con me o senza di me ... volente o nolente. That's life!
Sembra che la vita, l'universo o Dio ti dia anche il potere di trovare una luce nel tunnel buio dell'incubo.

Il mio cuore è comunque a pezzi e le ciccatrici sono profonde e non ancora rimarginate, ma un'amica speciale si è ricordata del mio compleanno e mi ha mandato dei fiori.
Eccola lì la luce... comincio già a vederla...


Ora con questo super mezzo fantastico e questo blog vi mando anch'io un po' di fiori ... solo così per scaldarvi il cuore...



Di tutti non so i nomi, ma il fiore arancione qui sotto dovrebbe essere un ibiscus...