martedì 8 maggio 2007

L'Uovo, l'amore e l'ombra...



E' stato deposto l'Uovo...
Il giornale di mamme della Casa di Maternità "La via lattea" per cui scrivo con immenso piacere da qualche anno. Gli argomenti sono sempre tutti inerenti la maternità ed è bellissimo il confronto che nasce tra mamme. Mamme con diverse esperienze. Mamme con più figli. Mamme con figli più grandi e mamme con figli più piccoli. L'Uovo è davvero un manifesto speciale e prezioso. Tutte le mamme dovrebbero leggerlo. Almeno per non sentirsi troppo sole... e forse anche un po' incomprese... (credo succeda a tutte...a volte...).

L'utimo numero dell'Uovo è stato deposto qualche giorno fa.
Il suo titolo è: "Il lato oscuro"
Non è stato facile. Non è stato facile raccogliere testimonianze. Neanche per me è stato facile guardarmi dentro. Interrogarmi sull'esperienza di essere madre. Scavare nell'intimo fa male. Non c'è dubbio. A volte penso quasi di vergognarmi di scrivere quello che veramente ho avuto dentro in certi momenti, ma nello stesso tempo penso che sia giusto scriverne e divulgarlo. A volte credo che si finga troppo e poi... e poi... si esploda. O forse è solo la mia esperienza?
A volte credo sia difficile accettare la nostra "imperfezione"...
Nella redazione sono arrivate delle nuove mamme e il confronto con le "vecchie" mamme c'è stato: sì eccome! Questa volta forse più di altre. L'argomento non era per niente facile e forse andava a toccare delle parti molto molto sensibili del nostro intimo, dei nostri vissuti.
Quel lato oscuro che esiste.

Qui di seguito il mio pezzo scritto qualche mese fa, ma sempre così "attuale"...

Anche ieri è venuta fuori l’ombra che è in me…
Sì dentro di me esiste un’ombra… ha un’altra voce… parole cattive e rabbia a non finire…
Si cela nell’intricato meandro del mio cuore e della mia anima… dentro di me…
Ho capito che esiste e ho accettato che esista (o forse ci sto ancora solo provando?).
Esce quando le mie difese si abbassano. Quando il mio controllo su di essa scioglie le briglie. Di solito quando la stanchezza è a dei livelli indescrivibili e c’è qualcuno dei bambini che continua a chiedere di più di più di più… sempre di più. L’ ombra ce l’ha con loro. Li odia. Sì li odia proprio.
L’ ombra esce quando il limite viene superato. Loro forse non capiscono quand’è il limite… o forse vogliono solo capire qual è il limite. O forse farti capire qual è il limite.

La prima volta che è uscita allo scoperto ricordo che R era piccolissimo. Si svegliava continuamente di notte e di giorno era sempre attaccato al mio seno. Era l’unico modo per farlo dormire un po’… poi si risvegliava e tutto ricominciava. Ero sempre io ad alzarmi… Ero io ad avere il latte per lui. Ero l’unica persona ad essere giusta per lui. Tutti me lo dicevano ed io nel mio inconscio volevo che fosse così. Di notte ero io. Di giorno ero io. Non c’era nessuno. Nessuno.

L’ ombra si nutre anche di questo. Di aspettative deluse. Di sogni infranti. Di solitudine. Di cibo. Di rabbie inespresse. Di dolori incompresi. Di notti insonni. Di docce non fatte. Di capelli sporchi. Di pubblicità televisive. La mia ombra si stava nutrendo di tutto questo. Ce l’avevo dentro. Una notte, me lo ricordo benissimo, all’ennesimo risveglio è uscita. Ha fatto sentire la sua voce. Nel buio della notte.
A fatica l’ho controllata.
Poi sono rimasta sconvolta. Sono rimasta sconvolta per giorni. Non capivo. Credevo di essere un mostro. Ed in quel momento lo ero davvero.

Dunque ero un mostro? Eppure quanto amavo il mio bambino…!
Eppure dentro di me c’era un’ombra che lo odiava. Che non poteva più sentire il suo pianto e che non voleva essere più al centro delle sue attenzioni.
Quell’ ombra era uscita e quindi c’era. Esisteva dentro di me ed io la nutrivo con la mia rabbia. Si nutriva della mia stanchezza… delle mie forze stremate. Delle mie aspettative deluse nei miei confronti e nei confronti degli altri. Della mia solitudine.
Cosa potevo fare per controllarla?
Dovevo lavorare su me stessa?
Sfogare un po’ della rabbia… magari in un cuscino… o rompendo dei piatti?
Trovare un po’ di tempo per me …difficile. Ma molto più difficile… accettare che Riccardo fosse accudito a volte da qualcun’ altro… che qualcuno magari gli desse un po’ di frutta e mi lasciasse 1 o 2 ore per riposare… piuttosto che arrivare allo stremo delle forze e non essere più in grado di accudirlo. Per poter dare bisogna a volte prendere… altrimenti non si ha più niente da dare.
Dovevo lavorare anche sulle aspettative sugli altri e su me stessa… su questo sto ancora lavorando… chissà che un giorno…

E nonostante questo lavoro … l’ ombra esiste…

Ieri di nuovo è uscita. M (la mia seconda) faceva dei capricci assurdi e svegliava M (la più piccola) che era stata malata. Le mie notti erano state insonni per circa una settimana. Marianna si era addormentata finalmente e Margherita sembrava davvero la volesse svegliare nel bel mezzo della notte.
L’ombra ha fatto sentire la sua voce… ed ovviamente le bambine si sono svegliate tutte e due.

Oggi piangevo piangevo piangevo non facevo altro che piangere. Perché non sono riuscita a controllarla. Perché dei bambini piccoli non dovrebbero sentire la mamma trasformarsi così…(o forse si?). Perché quando succede mi sento una cattiva mamma che non ama i suoi bambini… mi sento di aver sbagliato tutto e di essere tutta sbagliata…Cattiva cattiva cattiva.
Di solito provo poi a spiegare loro che quando la mamma è stanca fa fatica a fare tutto quello che vogliono loro. Oggi non so cosa farò. Sembra che le bambine c’abbiano dormito sopra e che non si ricordino di nulla. Ma il loro inconscio ha registrato tutto, lo so.
L’ ombra è in me. L’ ombra è una parte di me. . Non so quanto io riesca ancora ad accettare la sua presenza … ma so che c’è e che si nutre di tutte quelle frustrazioni e limiti … che sono comunque umani … ma che alla fine spesso si accumulano giorno dopo giorno dopo giorno dopo giorno… come un lavandino pieno che alla fine straborda…

Ora credo che i bambini siano davvero dei grandi maestri. Che la maternità porti con sé un lato assolutamente magico e divino, ma anche un’ombra sconosciuta da dover affrontare.
I bambini ti insegnano delle cose su te stessa che senza di loro non avresti mai e mai imparato. Ti fanno davvero vedere i tuoi limiti e le tue debolezze. Ti insegnano che nella luce dell’amore ci sono anche l’ombra e i dolori. E che tutto ciò fa parte della vita e dell’essere umani...

Ma nascondere la difficoltà di avere e crescere dei figli fa parte di questo modus vivendi, di questa società che ci vuole tutte belle magre riposate e di successo? Se sono in difficoltà allora ho fallito, sono una fallita, mi credono una fallita? È forse perchè guardiamo così tanto la televisione e la pubblicità, invece che guardarci dentro? Poi i bambini crescono e le difficoltà diminuiscono… O cosa? Qualcuno mi risponda.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara M
troppo difficile, impossibile risponderti con una soluzione (e lo sai bene anche tu). L'unica cosa che mi sento di mandarti è un GRANDE ABBRACCIO, e tanta tantissima comprensione.
Lo so, ovviamente questo accade, a tutte quelle mamme che si occupano a 360 gradi dei propri bambini, che spesso ti logorano con le loro impossibili ed insistenti richieste.
Forse un consiglio ce l'ho(ovvio e che anche tu sai):
chiedere aiuto, prendersi un pò di spazio per se, ti assicuro che ti permette di dare il meglio di te ai tuoi figli. Non è un disonore, non è essere incomplete o fallite, è semplicemente ricordarsi che oltre a mamme siamo prima donne, con le nostre necessità e le nostre fragilità, e se qualcuno ha da commentare... Chi se ne frega!! Vivi la tua vita come ritieni debba essere vissuta.
Ti voglio bene.

Mari ha detto...

Grazie Stefania.
i tuoi commenti mi fanno sempre un po' pensare...
Mari

Mari ha detto...

Cara Marina

Sei così brava a scrivere! Mi piace immensamente leggere i tuoi pensieri.
Non so se succede a tutte le mamme nella stessa maniera, nella stessa misura. Ma so che anche a me è successo a volte e ci sono stati davvero dei momenti dove ho pensato che non sarei più riuscita a continuare a gestire questi due bambini, che per gli altri sono sempre solo belli, carini ... bravi perché a scuola spesso si comportano in modo diverso che non a casa ... È davvero difficile a volte vedere come alcune persone non riescano a capire perché debba essere quasi impossibile gestirli a volte. A volte mi dico "chissà cosa pensano di me", ma poi me ne frego, perché so di fare il meglio che posso, di dare ai miei figli tutto l'amore che riesco e se a volte arrivo ai miei limiti è giusto che anche loro lo sappiano. Per loro è sempre tutto semplice, tutto si può fare ... capiranno col tempo che nn è sempre così. Già adesso con il più grande vedo dei cambiamenti, a volte ê così comprensivo quando abbiamo dei problemi, che non mi sembra vero.
Ma nei momenti in cui non ce la faccio più misembra di essere la mamma più cattiva di questo mondo, di non avere diritto ad avere dei figli ... per fortuna quei momenti passano e torna la serenità.
Facciamo molto per i nostri figli - penso che tutte facciamo il meglio che possiamo. Un giorno ne vedremo e frutti e potremo essere contente. Avanti così! Un abbraccio

Anonimo ha detto...

molto toccante questo pezzo che hai scritto sulla tua maternità, lo sento molto sincero e profondo. Secondo me è utile poterne parlare e potersi confrontare con altre mamme. Complimenti.

Mari ha detto...

Il confronto è fondamentale! Fa parte dell nostra crescita da mamme... il dialogo aiuta sostiene conforta... ed aprendo il cuore ci si sente meno soli...
grazie Francesca!